16 maggio 2011

STRESS E BENESSERE

Il benessere, nel triangolo CORPO-MENTE-RELAZIONI (vedi post precedente) si realizza quando i tre lati del triangolo sono in equilibrio, ma cosa succede quando uno dei lati entra in crisi? Al benessere subentra il male-essere, lo stare male.
Il nome ricorrente al giorno d’oggi è “stress”.
Con questa parola si fa riferimento a un concetto molto vasto e complesso, ma la sua essenza è anche molto semplice: è un concetto che abbraccia una vasta gamma di esperienze umane, con cui le persone si identificano immediatamente.
Quando dico a qualcuno che il mio lavoro ha a che fare con la riduzione dello stress, invariabilmente la  risposta è: “Servirebbe anche a me”.
Ciascuno di noi sa esattamente che cosa significhi “stress”, almeno nel proprio caso.
Ma lo stress si presenta a molti livelli e nasce da varie cause: ognuno di noi ne ha una propria versione, i cui dettagli possono anche cambiare continuamente, ma il cui meccanismo generale di solito perdura nel tempo.
Lo stress è un elemento naturale della vita, ma  richiede da parte nostra una risposta di adattamento continua ed efficace.
Il modo con il quale si percepisce e affronta una situazione determina in larga misura quanto stress essa ci provoca.
Il modo in cui interpretiamo  e valutiamo i nostri problemi determina il modo in cui li affrontiamo e il grado di stress che essi ci provocano.
Questo concetto è molto importante perché  significa che abbiamo la possibilità di esercitare un controllo maggiore di quanto normalmente crediamo sulle cause del nostro stress.
Da un lato ci saranno sempre, nell’ambiente in cui viviamo, molti potenziali stressori che non possiamo eliminare, ma il modo in cui ci vediamo in rapporto ad essi cambia la relazione, e perciò cambia la misura in cui li viviamo come pericolo per il nostro benessere.
A volte il nostro stile di vita mina la nostra salute e ci esaurisce fisicamente e mentalmente. Atteggiamenti negativi verso noi stessi e gli altri, convinzioni limitanti rispetto a ciò che possiamo o non possiamo fare, rappresentano ostacoli che ci impediscono di crescere e di affrontare efficacemente momenti difficili.(*)

Io lavoro sulla riduzione dello  stress e lavoro prevalentemente con il corpo, avendo considerato da sempre il corpo  come un mezzo straordinario per raggiungere anche la mente. Il corpo è  la parte di noi che si trova sempre nel presente, nel qui ed ora, cosa che la nostra mente spesso  non fa, quando ad esempio non riusciamo a staccarci dal passato oppure siamo solo rivolti al futuro. Ecco che il corpo rappresenta ciò che siamo in questo preciso momento, ci offre una preziosa possibilità di entrare in contatto con la nostra mente, con i nostri pensieri, le nostre emozioni e sensazioni, e, tenendo presente quanto detto prima, (il triangolo del benessere), mi sembra evidente come anche gli altri due lati del triangolo attraverso il corpo possano essere modificati.
 Lavoro con il corpo per arrivare alla mente anche quando uso tecniche corporee che utilizzano la distensione muscolare  per produrre modificazioni variabili dello ”stato di coscienza”, inteso come livello di vigilanza. Queste tecniche attivano la produzione immaginativa e le rappresentazioni mentali.
Durante il percorso immaginativo, in una situazione di rilassamento corporeo, agiamo liberamente, scopriamo nuovi punti di vista, troviamo soluzioni, anche fantastiche,  che nella realtà non ci permettiamo, e rigeneriamo in questo modo sia il corpo che la mente.
Lavorare con il corpo soddisfa pienamente anche il terzo lato del triangolo del benessere, l’aspetto relazionale.
Fin dai tempi antichi il massaggio è stato considerato un’attività fondamentale per il benessere e l’equilibrio psicofisico, basti pensare ai greci e ai romani (le terme, i bagni, i massaggi). In questo senso possiamo anche considerare la carezza, così importante per l’essere umano, in grado di comunicare sostegno, comprensione e sicurezza, come la prima forma di massaggio.
Toccare il corpo  significa quindi instaurare un dialogo profondo con l’intero psicosoma della persona e le varie tecniche di massaggio costituiscono una forma di comunicazione privilegiata, un preciso flusso di informazione reciproca.

(*) Vedi: J. KABAT-ZINN, Vivere momento per momento, Corbaccio.

Nessun commento: