16 maggio 2011

BENESSERE E RELAZIONI

Cosa possiamo intendere per benessere? Cosa è il bene-essere, l’essere-bene, lo stare bene?
Secondo me questa domanda è fondamentale per considerare un approccio corretto allo stare bene, al di là delle mille proposte da cui siamo bombardati continuamente, che spesso sono proposte di benessere illusorio e consumistico.
Vorrei fare riferimento al lavoro di un bioneurologo e psichiatra americano che si è occupato di queste tematiche: Daniel Siegel.
Siegel propone una sua definizione di benessere basata su tre elementi:
1) integrazione neurale, vale a dire coordinazione ed equilibrio nel funzionamento del cervello (e Siegel si riferisce al cervello come parte integrata del corpo nel suo complesso);
2) coerenza mentale: Siegel definisce coerente una mente che è capace di connessione, apertura, armonia, ricettività, empatia;
3) relazioni empatiche.
Ora, non sono una neurobiologa, ma, come naturopata, ho trovato stimolante l’aggiunta di un terzo elemento alla definizione di benessere. Infatti, anche in ambito naturopatico, si parla spesso di benessere come equilibrio tra mente e corpo, tra psiche e soma. Si tende a trascurare, cioè, il terzo elemento, la capacità di avere relazioni positive come elemento essenziale per il benessere, lo stare bene.
Quindi mi piace semplificare l’analisi di Siegel proponendo un triangolo del benessere, i cui lati sono dati da MENTE, CORPO, RELAZIONI. Non siamo un corpo-mente isolato, ma siamo sempre in relazione con qualcuno, con altre persone per noi significative e quando queste mancano, quando nella nostra vita vengono a mancare relazioni significative, anche il corpo-mente ne soffre.
Parecchie sono le indicazioni che ci confermano anche come i fattori sociali, che sono strettamente intrecciati a quelli psicologici, svolgono un effetto importante per la conservazione del benessere.
Sappiamo che le persone che vivono buoni rapporti sociali personali tendono ad essere psicologicamente e fisicamente più sane e a vivere più a lungo.
Lo percepiamo innanzitutto intuitivamente, perché tutti sentiamo il bisogno di sentirci collegati con gli altri, sentiamo il bisogno di appartenere, di sentirci parte di una comunità di qualche tipo, di avere rapporti personali e affettivi felici
Ma questo lato relazionale del triangolo, secondo me, non riguarda solo le relazioni con altre persone, ma anche con l’ambiente nel quale viviamo, un mondo che oggi è “sotto stress” per vari gravi motivi, basti pensare all’inquinamento alimentare, a quello dell’ambiente, allo sfruttamento delle risorse naturali,  …..e così via.
La grande sfida è come vivere in modo umano, tendo conto dello stress del mondo.
Ciascuno di noi deve fare i conti con lo stress del mondo, perché inevitabilmente agisce su di noi, che ci piaccia o meno ,anche quando cerchiamo di ignorarlo, in quanto noi non viviamo in un vuoto, anzi possiamo dire che il mondo esterno e quello interno sono tanto interconnessi  quanto la mente ed il corpo.

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